Il Cimitero – Storia

Il nuovo cimitero di Asola risale al 1904 ed è stato recentemente restaurato

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Descrizione

Il nuovo cimitero di Asola fu costruito nel 1904 con una chiesetta al centro e sotto di essa la cripta, pensata inizialmente come spazio di preghiera, recentemente restaurata con un progetto Art Bonus.
La cripta rimase spoglia di strutture architettoniche relative a sepolture sino al 1942, anno della morte di Monsignor Besutti che, per volontà dei famigliari, fu sepolto in questo luogo.
Per l'occasione lo scultore Antonio Buzzi progettò l'allestimento della cappella che è formata da una piccola aula circolare al centro della quale vi è collocato l'altare costruito con lastre di marmo. La parete di questo catino è divisa in due parti separate da cornice in rilievo, la zona alta riporta pitture ad affresco raffiguranti due Angeli musicanti che fornisco all'artista la cornice per rappresentare il cielo.
la perete inferiore è risolta con una semplice coloritura monocroma elaborata a finto marmo. ai lati dell'entrata trovano sede due sepolcri in marmo che custodiscono le spoglie dei Prelati. Sopra le tombe, nella zona superiore delle pareti, vi sono pitture che raffigurano scene e simboli relativi alla Crocefissione: sul lato destro un angelo vestito di bianco sorregge la Croce, mentre nella nicchia vicina è dipinta l'ancora, simbolo cristiano di speranza
il lato opposto vede raffigurata la scena al sepolcro di Cristo con i tre personaggi prinicpali: La Madonna, San Giovannio Evangelista e Maria Maddalena piangenti. Nella nicchia attigua appaiono raffigurate altre simbologie legate alla passione di Cristo (la lancia che trafisse il copstato, la sferza e la spugna intirsa d'aceto).
Nel soffitto è dipinto un cielo mosso da nubi dalle quali fanno capolino Angeli cherubini, mentre la parete di soffitto sopra i sepolcri è elaborata cromaticamente a finto marmo.

La famiglia Buzzi che ebbe bottega in Asola dal 1908 era originaria di Viggiù in provincia di Varese, dove risiedevano fin dal XVI secolo scultori e marmisti chiamati De Butiis o Buzzi molto attivi a Milano, a Roma e ad Orvieto. Nel tempo il patronimico Di Marco fu probabilmente assunto nel cognome per distinguersi da altri rami della famiglia.
Stefano Simone Buzzi Di Marco (1861–1945) nel 1896 lasciò Viggiù per Cremona da dove si trasferì ad Asola nel 1908; dal matrimonio con Teresa Checchi (i Checchi erano scultori in Cremona) nacquero Carlo Antonio, Giovanni, Giovanna, Mario ed Ezio.
Rientrato in patria dagli Stati Uniti a causa di un incidente che gli fece perdere un occhio, Stefano fu costretto ad affidare il lavoro ai figli facendo conto soprattutto, per motivi anagrafici, sul primogenito Carlo Antonio (1889–1976).
Questi, dal 1903 al 1908 era vissuto, solo, a Milano lavorando di giorno e frequentando, il mattino presto e la sera, la Regia Scuola Superiore d’Arte applicata all’industria, annessa al Museo Artistico Municipale, e l’Accademia di Brera, dove aveva conseguito menzioni onorevoli nell’Ornato, nel Disegno Geometrico, nell’Ornato dal rilievo e nella Plastica Ornamentale. Quando nel 1908 affiancò il padre nell’attività aveva già sostenuto un laborioso ed impegnativo tirocinio artistico, cosa che gli aveva consentito anche di lavorare come disegnatore presso alcuni studi tecnici e ditte locali.

Presso la ditta del padre ideò ed eseguì fregi ornamentali da inserire negli edifici in stile Liberty non solo di Asola ma anche del mantovano e del bresciano e, proprio per questi suoi lavori, gli fu dedicata una mostra a Casalmaggiore nel 1910; si è portati quindi a riconoscere la mano del Buzzi nelle opere più impegnative della ditta del padre, anche se non sono firmate.
In questo stesso periodo divenne insegnante alla Scuola di Disegno di Asola; durante la Grande Guerra combatté sul Monte Nero e, come addetto al disegno delle mappe del territorio bellico, fu un ottimo cartografo, mentre al suo ritorno tornò a dedicarsi all’attività di scultore.

A Carlo Antonio si affiancarono nella bottega paterna prima Giovanni e in seguito Ezio e la “Ditta Buzzi” poté così soddisfare le numerose richieste di arredi marmorei che provenivano da una vasta committenza sia privata che pubblica di varie località mantovane, bresciane e cremonesi. Risalgono a questo periodo le belle statue che ornano le tombe di famiglia del Cimitero Monumentale di Asola e di altri camposanti, bassorilievi e fregi ornamentali, sculture e cippi. In quasi un settantennio Antonio Buzzi passa dal modernismo e il neogotico degli esordi al Déco e al Liberty, mantenendosi attento alle novità del dibattito estetico senza essere mai un ripetitore di exempla consolidati, ma piuttosto un capace inventore in grado d’esprimere una propria personalità evidente.
Alla morte del padre Stefano nel 1945, rimasero a gestire la bottega i figli Carlo Antonio ed Ezio.
Negli anni ’60 Carlo Antonio concluse la sua esperienza produttiva, mentre Ezio e il figlio Stefano rimasero attivi nel campo artistico dedicandosi all’antiquariato del marmo, del legno e delle arti figurative.
Con la morte di Stefano (1994) l’attività della bottega dei Buzzi si concluse definitivamente.

Cimitero frazione Gazzuoli - Monumento ai caduti

Uffici

Ufficio Polizia mortuaria

Ufficio Polizia mortuaria per servizi cimiteriali nel comune di Asola. [...]

Contatti utili

Pagina aggiornata il 23/05/2024

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