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TEATRO SOCIALE - CONFERENZA STAMPA

L'Amministrazione comunale con il presente comunicato stampa e relativa conferenza ( visibile https://www.facebook.com/comuneasola) vuole illustrare, come atto dovuto nei confronti dei cittadini asolani, le motivazioni della sospensione dei lavori di Restauro e Risanamento del Teatro Sociale. È necessario innanzitutto comunicare lo stato dell’arte al momento in cui ci siamo insediati.

È stato sconcertante scoprire con quanta superficialità sia stata gestita un’opera così importante come il restauro di un edificio di interesse storico e culturale : il Teatro Sociale di Asola. A dispetto dei proclami fatti sui quotidiani locali dall’amministrazione Favalli in merito al regolare andamento dei lavori e ad un imminente taglio di nastro, la realtà che abbiamo riscontrato era ben diversa : non solo una importante e grave carenza documentale sia dal punto di vista tecnico, sia dal punto di vista della sicurezza, ma un progetto non completo e di fatto non esecutivo. Inoltre gli interventi strutturali già eseguiti , invasivi e quasi sempre irreversibili, hanno prodotto un peggioramento del livello di sicurezza globale. La totale mancanza di un livello di conoscenza minimo dello stato dell’edificio da parte dei responsabili ha comportato scelte che hanno costretto ulteriori verifiche della stabilità dello stesso.

Ci siamo affidati alla professionalità di due tecnici esterni con competenze specifiche affinché si potesse giungere in tempi brevi ad una soluzione definitiva, ma ciò non è stato possibile a causa della difficoltà di reperimento della documentazione necessaria che già doveva essere depositata, ma che di fatto era assente. Ci è voluto più di un anno per avere un quadro completo tecnico e cartografico, che ribadiamo già doveva essere agli atti.

Solo in questi giorni è stata inviata tutta la documentazione di variante al progetto di Restauro e Risanamento del Teatro Sociale, progetto che si era dimostrato inattuabile, alla Soprintendenza di Mantova, cui spetta l’ultima parola.
In questi mesi l’Amministrazione ha cercato con determinazione di trovare una soluzione definitiva e positiva nonostante la gravità della situazione e che rispettasse gli impegni economici presi con i cittadini e con il Ministero.

Tutto questo si sarebbe potuto evitare se ci fossero state l’attenzione e la perizia adeguate da parte di chi aveva la responsabilità della progettazione e della sua approvazione nonché dei lavori a fronte anche di numerose e ripetute segnalazioni giunte nell’immediatezza della partenza dei lavori, da parte della ditta costruttrice.
Appena la Soprintendenza si sarà espressa, ci auguriamo con parere favorevole, sbloccheremo il cantiere e porteremo a compimento il primo lotto.

CRONOLOGIA TEATRO SOCIALE

8 agosto 2017 L’amministrazione Favalli presenta alla Soprintendenza una variante al progetto di Risanamento e Restauro Conservativo del Teatro Sociale. Oltre alla variante, il progetto è stato suddiviso in due lotti. Il primo lotto finanziato attraverso la stipula di un mutuo dell’importo di 650.000 € in aggiunta ad un contributo ministeriale di 600.000 €, quindi un investimento totale di 1.250.000 €. Il progetto originario era stato commissionato dalla prima amministrazione Busi e sottoposto al vaglio della Soprintendenza in data 23-11-2011(ai sensi dell’art.21 del DL 42/2004) a cui era seguita l’autorizzazione il 16 01 2012.

12 ottobre 2017 La Soprintendenza autorizza la variante al precedente progetto subordinando l’efficacia dell’autorizzazione alla piena osservanza delle prescrizioni indicate.
La direzione lavori viene affidata all’architetto Pietro Triolo.
Viene indetta regolare gara d’appalto che viene vinta dalla ditta “Costruzioni Penzi SpA”.

3 dicembre 2018 La ditta Penzi invia al direttore lavori, e per conoscenza al Responsabile Unico di Procedimento del Comune di Asola arch. Paolo Montanarini, l’analisi della struttura corredata da una serie di indagini suppletive effettuate sulle murature, oltre all’invio di alcuni elaborati. Le verifiche effettuate dalla ditta appaltatrice evidenziano criticità in diverse aree di intervento, opportunamente segnalate.
In particolare per la struttura della Torre Scenica, si evidenziano oscillazioni incompatibili con la struttura muraria a cui viene collegata.
Per quanto riguarda le Gallerie, la soletta risulta incompatibile con la struttura muraria.
Dagli interventi in corrispondenza dell’ingresso, si rileva che l’eliminazione dei setti preesistenti, la contestuale apertura di nuovi varchi senza prevederne adeguata cerchiatura, oltre al sovraccarico derivante dalle nuove strutture in cemento armato sovrastanti, producono un indebolimento della facciata principale.
Per quanto riguarda la copertura, non risultano verificati i limiti di resistenza sulla struttura poiché le campate e le travi, in fase sismica, si deformano per effetto dell’oscillazione della torre scenica ad esso collegata.
A conclusione delle verifiche effettuate appare chiaro che il progetto approvato presenti carenze progettuali . La ditta Penzi in pieno spirito di collaborazione si rende disponibile per valutare opportuni approfondimenti al fine di elaborare una soluzione tecnica cantierabile e nei limiti di spesa.

3 dicembre 2018 La stessa ditta rileva la necessità di bonificare alcuni ambienti da guano e amianto.( Interventi non previsti, ma prevedibili).

28 gennaio 2019 La ditta segnala alcuni interventi di rinforzo necessari al fine di rigenerare il tessuto murario fortemente degradato e alterato, nonché per dare ad esso una continuità statica. Si invitano pertanto il direttore lavori Triolo e il Rup Montanarini, a valutare le segnalazioni e ad impartire precise disposizioni.
Inoltre il 04 febbraio 2019 a seguito delle precedenti comunicazioni, la ditta appaltatrice invia la soluzione tecnica progettuale ritenendo opportuno ripristinare i setti murari, effettuare idonee cerchiature ove verranno aperti nuovi varchi.
La scrivente lamenta la mancata condivisione delle segnalazioni da parte della direzione lavori arch. Triolo.

Così il 20 febbraio 2019 a seguito delle precedenti comunicazioni, prendendo atto che sia il direttore lavori, sia il collaudatore non hanno condiviso le perplessità segnalate , si dichiara “ nudus minister”, ossia un puro esecutore , direttamente e totalmente condizionato dalle istruzioni ricevute senza possibilità di iniziativa.

Dal 18 marzo al 9 maggio 2019 la ditta invia alcuni elaborati relativi ad ulteriori lavorazioni di rinforzo, non previste in sede contrattuale e che vanno inserite nella perizia di variante e segnala la necessità di inserire nella perizia di variante le demolizioni necessarie per proseguire i lavori. Inoltre comunica la necessità di ulteriori opere di sostegno a causa di un importante cedimento e richiede infine istruzioni su come procedere, oltre ad una proroga dei termini contrattuali a causa delle maggiori lavorazioni resesi necessarie ( svuotamento, smaltimento arredi ed amianto).
A fronte di tutte queste segnalazioni non c’è stata da parte del direttore lavori e del Rup Montanarini alcun riscontro.
A questo punto avviene il cambio di amministrazione e il nuovo Responsabile unico di procedimento è l’ing. Mattia Macrì.
L’ing. Macrì verifica lo stato di avanzamento dei lavori e la documentazione a disposizione. Si rapporta con il collaudatore ing. Angelo Bambini.

Il 21 gennaio 2020 a seguito dell'esame della documentazione in proprio possesso, l’ing. Angelo Bambini, collaudatore incaricato dal RUP l’arch. Paolo Montanarini nel 2018, rilascia la seguente nota: il deposito sismico è stato effettuato con una documentazione non corretta, manca la valutazione di sicurezza prima e dopo gli interventi che dimostrino il miglioramento sismico della struttura, mancano le relazioni sulle fondazioni e sui materiali.

Il 25 gennaio dopo aver tentato invano di contattare il direttore lavori arch. Triolo, il RUP ing. Mattia Macrì e il comandante della Polizia Locale Marco Quatti, hanno provveduto all’ ordine sospensione lavori.

Il 27 gennaio 2020 la ditta Penzi comunica, in merito all'ordine di sospensione, di aver operato sempre nel rispetto della normativa e di aver trasmesso in più riprese segnalazioni e perplessità relative al progetto. Segnalazioni e proposte che non hanno mai ricevuto riscontro.

Il 16 marzo 2020 l’Amministrazione affida all'ing Stefano Tortella l’incarico di effettuare una valutazione tecnico strutturale sul progetto e sullo stato di avanzamento dei lavori. Azione necessaria per individuare una soluzione che possa sbloccare la situazione.

Da subito abbiamo voluto trovare una soluzione anziché chiudere definitivamente il cantiere. Il tecnico presenta una Relazione di cui citiamo alcuni passaggi fondamentali.
La perizia rileva che la proposta progettuale pare in contrasto con la normativa vigente ( D.P.C.M. 9 Febbraio 2011 e D.M. 14 Gennaio 2008: La normativa chiarisce esplicitamente che “ obiettivo principale resta sempre la conservazione non solo della materia ma anche del funzionamento strutturale accertato, qualora questo non presenti carenze tali da comportare la perdita del bene…..In particolare , l’intervento dovrà essere proporzionato agli obiettivi di sicurezza e durabilità, contenendo gli interventi in modo tale da produrre il minimo impatto sul manufatto storico”. Le trasformazioni quindi non dovranno essere permanenti , i materiali
utilizzati dovranno essere valutati alla luce dei “criteri di compatibilità e durabilità nel tempo, in relazione alla materia storica”).
Gli interventi invece, sono fortemente invasivi, quasi sempre irreversibili e realizzati con materiali normalmente considerati dalle soprintendenze non compatibili con le murature storiche ( in particolare il calcestruzzo).
Inoltre, attraverso un sistematico aumento di superfici utili e un diffuso aumento di peso unitamente all’introduzione di demolizioni locali e all’apertura di numerosi varchi non cerchiati, il risultato della progettazione è quello di produrre una nuova configurazione strutturale il cui regime tensionale e il cui comportamento sotto azioni sismiche è significativamente mutato. Oltre all’aumento generalizzato dei carichi sulle murature, sono stati effettuati una serie di importanti tagli murari continui che le indeboliscono significativamente. Tutto ciò è in contrasto con la normativa. Vi è la completa assenza di interventi di rinforzo delle murature, sia di carattere globale , sia di carattere locale volto a garantire il flusso degli sforzi nei maschi murari ed a ripristinare la rigidezza e la resistenza degli stessi, venute meno a seguito della formazione di vani e aperture nelle murature. Tale assenza , insieme all’introduzione di numerose demolizioni locali, enfatizzano alcune importanti vulnerabilità nella struttura peggiorandone la prestazione statica.
Pertanto è evidente che gli interventi effettuati sulla struttura, che è di interesse culturale, abbiano di fatto prodotto un peggioramento dei livelli di sicurezza globale preesistenti e che ne abbiano mutato sostanzialmente il comportamento strutturale rendendo l’edificio più rigido oltre che più pesante.
Nella documentazione a disposizione manca la valutazione circa l’interazione tra la nuova torre scenica e le strutture murarie preesistenti . Considerato il diffuso aumento di carico e che alcuni interventi inclusi nel progetto esecutivo cambiano significativamente il regime tensionale dei muri esistenti e di conseguenza dello sforzo trasmesso sul terreno su cui sorge il teatro , si ritiene significativa una valutazione della resistenza e dei cedimenti indotti nel terreno di fondazione stesso; tale valutazione non è presente nella documentazione, ma soprattutto manca un’accurata analisi dello stato di conservazione del corpo strutturale esistente.
In conclusione gli elaborati grafici non definiscono compiutamente l’intero intervento da realizzare, le valutazioni di sicurezza sono incomplete e talvolta basate su ipotesi di calcolo e coefficienti di sicurezza in contrasto con la normativa di riferimento e pertanto il progetto di restauro e risanamento conservativo del Teatro Sociale non si può definire completo e conforme alla normativa di riferimento. La mancanza di documenti relativi ad una specifica campagna conoscitiva strutturale, propedeutica all’acquisizione di un livello adeguato di conoscenza dell’edificio, fa supporre una limitata conoscenza al momento della redazione del progetto esecutivo. Quindi le informazioni contenute nel progetto esecutivo strutturale e negli allegati che lo costituiscono , non garantiscono i requisiti minimi di durabilità e manutenibilità nel tempo della struttura.

Il 16 giugno 2020 l’ing. Angelo Bambini collaudatore incaricato, trasmette al Comune di Asola la relazione tecnica richiesta in data 27 maggio 2020. Si legge che sin dalla prima riunione fatta presso il Comune di Asola con il Rup arch. Paolo Montanarini ( nel 2018) sono stati evidenziate le numerose carenze documentali nel deposito sismico, la mancanza della valutazione di sicurezza dell’intervento, a dimostrazione del miglioramento sismico come previsto dalla normativa, oltre alla relazione sulle fondazioni e sui materiali.

A seguito dell’incontro del 25 giugno 2020, durante il quale si è verificato un confronto tra le parti, al fine di riuscire a trovare una soluzione in tempi brevi , l'arch. Triolo è stato sollecitato a presentare tutta la documentazione mancante richiesta dai tecnici , necessaria per l’ulteriore valutazione strutturale e la redazione della necessaria perizia di variante.
Durante i successivi incontri avvenuti l’8 ottobre ed il 21 ottobre 2020 dopo svariate sollecitazioni, a più riprese, l’arch. Triolo ha inviato la documentazione necessaria per la valutazione tecnica definitiva che evidenzia come non sia stata presa in considerazione la disomogeneità della struttura in fase di progettazione.
Si è resa perciò necessaria una ulteriore valutazioni sulle murature esistenti attraverso indagini diagnostiche per verificarne la stabilità ed evitare meccanismi locali di collasso. I test sono stati effettuati nei giorni 15 e 16 dicembre 2020 da ditta specializzata 4EMME Service.

Il 21 gennaio 2021 la disuniformità dei risultati del test rendono necessari ulteriori approfondimenti. L’ing. Bambini sostiene sia necessario diminuire i carichi e/o aumentare la capacità di resistenza con interventi di consolidamento.

L’ing. Tortella nella relazione del 18 febbraio 2021 conclude e ribadisce la necessità di aggiornare il progetto strutturale in modo che sia congruente con le evidenze
strumentali e che al contempo garantisca i livelli di sicurezza previsti dalla normativa di riferimento. In accordo con il collaudatore si sottolinea sia la necessità di rinforzare il muro di spina sia la necessità di limitarne l’ulteriore sollecitazione. Necessità che sono state ribadite negli incontri con i tecnici Tortella e Bambini del 01 marzo 2021 e del 07 aprile 2021.

È stato emesso quindi dall’arch. Elena Zucchelli, Responsabile del procedimento, un ordine di servizio nei confronti dell’arch. Triolo di predisporre la variante al progetto, da presentare entro e non oltre il 22 03 21.

Le proposte di modifica sono state condivise con l’avvocato Alessandra Nicolini e la variante, presentata nei tempi previsti, è attualmente in visione alla Soprintendenza per la valutazione.

Si sta lavorando da un anno per salvare il progetto e la sua realizzazione evitando la risoluzione dei contratti dalle negative conseguenze su tutti i fronti.

Testo comunicato stampa
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